13/07/2020 – Cara Scuola n. 36 – Sui diplomati magistrali: la via politico-sindacale resta l’unica via da percorrere.

IL CASO DEI “DIPLOMATI MAGISTRALI”

Fino a quando?

Cara Scuola n. 36

A ripetizione sono pubblicate sentenze che non riconoscono ai diplomati magistrali  ante 2001-202 l’idoneità all’insegnamento. Si potrebbe discutere molto anche sulla congruità di questa decisione, secondo cui un titolo scade (come lo yogurt) e, se non lo si fa valere nei tempi e nei modi previsti, la richiesta diventa “pretesa”.

La vicenda è ormai ben nota: un ribaltamento giurisprudenziale ha privato moltissimi diplomati di  un legittimo interesse. E non solo. Ha creato una situazione assurda: mancano gli insegnanti alla scuola primaria, tanto che le scuole sono alla ricerca spasmodica di insegnanti e il fenomeno ha ormai assunto dimensioni rilevanti. Si è cercato di ricorrere a meccanismi poco trasparenti, come le  MAD,  ma intanto lo Stato licenzia quelli che ha già in servizio, calpesta i diritti maturati,  vanifica la continuità didattica e maltratta i tanti docenti che hanno garantito per anni la copertura di posti vacanti.

Per paradosso, le GPS e GI che si aprono, prevedono l’inserimento in seconda fascia degli studenti che nell’anno accademico  2020/21 si iscrivono al quarto o quinto anno del corso di laurea in Scienze della formazione primaria, con 150 o 180 CFU entro il termine di presentazione della domanda. Quasi per creare una nuova

categoria di precari e perpetuare quella “guerra tra poveri” che è ormai una piaga nella Scuola!. Ribaltare nuovamente l’orientamento giurisprudenziale è ancora una possibilità, anche se forse  i tempi che viviamo non ci consentono di nutrire una tale speranza.

         Resta la via politico-sindacale. Nel senso che dobbiamo “convincere” il Governo e il Parlamento della necessità di risolvere la questione. Non è facile. Sembra che tutti ci ascoltino e che tutti si vogliano impegnare a risolvere il caso, maggioranza e opposizione. Se ne interessano anche quelli che non hanno una potestà normativa in materia.

Il risultato di questo impegno dice, purtroppo,  esattamente il contrario. Che sia anche questo un  motivo dell’inaffidabilità della classe politica?

Il sindacato conosce bene il problema e non ne  sottovaluta  l’importanza. Sa, per esempio, che le soluzioni temporanee possono consentire di concludere l’anno scolastico se un provvedimento di licenziamento arriva a scuola iniziata. Ma la soluzione definitiva sta solo nel riconoscere, con un provvedimento legislativo, l’idoneità all’insegnamento a questi docenti, sulla base dei titoli posseduti, del servizio prestato, dell’anno di formazione superato.  Lo Snals lavora per questo obiettivo.