01/06/2022 – Rassegna Stampa su Sciopero 30 maggio
Ansa
SCUOLA: SINDACATI, 1 SU 5 HA SCIOPERATO, PROTESTA È FORTE
“Ora serve disponibilità ad una soluzione politica”
(ANSA) – ROMA, 31 MAG – Crescono i dati relativi all’adesione del personale allo sciopero con stime che indicano una percentuale attorno al 20%. Se un lavoratore della scuola su 5 ha aderito allo sciopero significa che la protesta è forte.
Questo è un fatto che non può essere ignorato. A sostenerlo sono i sindacati che hanno promosso lo sciopero e le manifestazioni di ieri, Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. L’Italia – la denuncia è dell’Ocse – ha gli stipendi più bassi nella UE. Nonostante sia il fanalino di coda in tema di retribuzioni, nonostante la spesa in istruzione e formazione sia tra le più basse d’Europa non si vedono all’orizzonte iniziative che investano su un settore così importante per lo sviluppo del Paese. “L’iniziativa democratica del personale, che con lo sciopero ha manifestato il suo dissenso verso le misure del Governo deve trovare disponibilità concreta per una soluzione politica.
Contratto, reclutamento e formazione sono i nodi centrali di una vertenza scuola più volte rappresentata e che lo sciopero di ieri ha nuovamente riproposto”, concludono Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio e Marcello Pacifico. VR/ S0A QBXB
Adnkronos
SCUOLA: SINDACATI, ADESIONE SCIOPERO AL 20%, SE 1 LAVORATORE SU 5 HA ADERITO PROTESTA FORTE’
‘Non può essere ignorato’
Roma, 31 mag. – (Adnkronos) – “Crescono i dati relativi all’adesione del personale allo sciopero con stime che indicano una percentuale attorno al 20%. Se un lavoratore della scuola su 5 ha aderito allo sciopero significa che la protesta è forte. Questo è un fatto che non può essere ignorato”. Lo riferiscono in una nota i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams all’indomani dello sciopero nazionale.
“L’Italia, la denuncia è dell’Ocse, ha gli stipendi più bassi nella Ue. – evidenziano i sindacati nella nota- Nonostante sia il fanalino di coda in tema di retribuzioni, nonostante la spesa in istruzione e formazione sia tra le più basse d’Europa non si vedono all’orizzonte iniziative che investano su un settore così importante per lo sviluppo del Paese”.
“L’iniziativa democratica del personale, che con lo sciopero ha manifestato il suo dissenso verso le misure del Governo deve trovare disponibilità concreta per una soluzione politica. – concludono i sindacati – Contratto, reclutamento e formazione sono i nodi centrali di una vertenza scuola più volte rappresentata e che lo sciopero di ieri ha nuovamente riproposto”.