03/08/2024 – Elevare la qualità del servizio di insegnamento. Elvira Serafini (Snals-Confsal): urge la valorizzazione di tutto il personale della scuola.

Roma 2 agosto 2024 –  Recentemente è ripesa una campagna di stampa che cerca di dividere la comunità scolastica ponendo i dirigenti scolastici in condizione di conflitto con il restante personale della scuola. Stavolta sulla questione delle retribuzioni. Il richiamo alle differenze retributive tra i docenti e i dirigenti scolastici non coglie però l’essenza della questione. In realtà nel nostro Paese esiste una forbice retributiva tra i dipendenti della scuola e il restante personale del pubblico impiego. Tale forbice generà una differenza media del salario complessivo di circa il 20% che coinvolge tutto il personale della scuola, compresi i dirigenti scolastici.

Il raffronto con le retribuzioni i dati degli altri Paesi europei non tiene conto di questa condizione e per quanto riguarda i dirigenti scolastici non considera le nuove e crescenti responsabilità ad essi attribuite, completamente diverse da quelle esistenti altrove. In tale quadro di riflessione va detto che gli stipendi del personale docente e ATA sono effettivamente lontani dalla media europea ed il prossimo CCNL di Comparto deve avviare una reale politica di adeguamento salariale con i doverosi riconoscimenti di coloro che offrono un impegno maggiore per la realizzazione dell’offerta formativa.

Tornando ai dirigenti scolastici c’è da dire che le funzioni di promozione, coordinamento didattico e valorizzazione delle risorse professionali sono gravate da compiti amministrativi di elevata e straordinaria complessità che sono diventati vere e proprie molestie burocratiche. Non si può pensare di avere scuole efficienti e in grado di elevare la qualità dell’insegnamento senza investire adeguate risorse pubbliche: la spesa per l’istruzione nel nostro Paese diminuisce sempre di più in termini percentuali rispetto al PIL.

Le dichiarazioni di principio del Governo e dell’amministrazione non bastano. La qualità dell’insegnamento non si garantisce con le parole. È venuto il tempo di dimostrare di credere con i fatti alla scuola pubblica e alla sua crescita. A meno che non si voglia smantellare progressivamente l’istruzione pubblica a vantaggio del sistema privato di istruzione e formazione.

Coloro che dividono i protagonisti della comunità scolastica, indipendentemente dalla loro reale volontà, si fanno strumenti dell’ulteriore depauperamento dell’istruzione pubblica ed anche del pubblico impiego che da decenni vive le sofferenze della cosiddetta “privatizzazione” senza fruire di alcun beneficio previsto per gli altri lavoratori.

In conclusione, è fondamentale che il dibattito si sposti dalla critica sterile e divisiva a una riflessione costruttiva su come migliorare l’intero sistema scolastico. Dobbiamo garantire supporto, risorse e riconoscimento adeguato sia ai docenti che ai dirigenti scolastici. Solo così potremo aspirare a un’educazione di qualità per le future generazioni, superando le carenze di un sistema che attualmente penalizza tutti i suoi protagonisti.

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)