24/04/2025 – DSGA in procinto di affrontare una crisi nervosa, due su tre considerano di lasciare l’impiego
I Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) delle scuole italiane sono sottoposti a ritmi insostenibili, con gravi conseguenze per la loro salute mentale, il benessere personale e la qualità del lavoro svolto.
Questo è quanto emerso da uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Umane, Comunicazione, Formazione e Psicologia dell’Università LUMSA.
L’indagine, che ha coinvolto oltre 2.000 DSGA, offre un’istantanea di una professione che sembra essere al limite:
- l’85% lavora ogni giorno a ritmi estremamente elevati;
- il 68% dei DSGA soffre di disagio emotivo;
- il 99% si occupa di compiti che necessitano di un’attenzione continua e di un approccio costante alla risoluzione di problemi, spesso in isolamento;
- l’83% vive in uno stato di tensione perpetua a causa delle responsabilità e delle decisioni intricate legate al proprio ruolo;
- il carico emotivo risulta particolarmente pesante: oltre l’80% del campione avverte il lavoro come affaticante dal punto di vista emotivo, e il 68% denuncia disagio emotivo associato a frustrazione, rabbia e ansia;
- il 52% presenta evidenti sintomi di esaurimento professionale, tra cui mancanza di motivazione e coinvolgimento.
L’impegno professionale è in grave crisi: più della metà dei DSGA ha perso interesse per il proprio lavoro e non si sente più parte integrante del sistema scolastico.
Più di un DSGA su due mostra stress intenso.
Le ripercussioni si fanno sentire anche nella vita personale e sulle condizioni fisiche:
- per il 54% dei DSGA l’attività lavorativa sottrae energia personale;
- il 51% ritiene che il tempo trascorso al lavoro impatti negativamente sulla propria vita privata;
- il 57% lamenta disturbi del sonno e, tra coloro che evidenziano stress intenso, le donne costituiscono il 68%, il doppio rispetto agli uomini.
Se non affrontati, questi sintomi possono incrementare il rischio di malattie cardiovascolari, ridurre le difese immunitarie e portare a depressione, come suggerito da numerosi studi sulle conseguenze dello stress lavorativo cronicizzato.
I ruoli di leadership intermedia (middle management) presentano un rischio maggiore di esaurimento e a complicare ulteriormente la situazione sono i dati relativi alla motivazione e al coinvolgimento nei confronti del proprio incarico:
- solo il 4% raccomanderebbe questa professione ad altri;
- il 66% sta considerando di cambiare carriera;
- il 97% valuta la propria retribuzione come insufficiente.
Queste evidenze si allineano con ciò che riporta la letteratura riguardante i ruoli di leadership intermedia, posizioni che si collocano tra la direzione strategica e le operazioni quotidiane.
Si tratta di funzioni che comportano molte responsabilità gestionali, ma limitata autonomia decisionale, una combinazione che spesso genera relazioni complesse e un carico di mediazione significativamente elevato, elementi legati a maggiori livelli di stress e rischio di burnout.
E’ necessario promuovere una struttura lavorativa più sostenibile.
I risultati della ricerca sottolineano l’urgenza di un intervento da parte dell’amministrazione centrale, volto a monitorare consistentemente i livelli di stress legati al lavoro e a favorire un’organizzazione più sostenibile, attenta ai carichi, ai ritmi segmentati e ai giusti riconoscimenti professionali.
Occorre valorizzare concretamente il ruolo dei DSGA, la cui figura è strategica ma spesso sottovalutata nel funzionamento quotidiano delle istituzioni scolastiche.