11/03/2024 – Precari e carta docenti: oltre al danno, la beffa
Dopo l’ordinanza del 18 maggio 2022 della Corte di Giustizia Europea, che ha giudicato discriminatoria la mancata attribuzione del bonus ai docenti precari, sono stati depositati migliaia e migliaia di ricorsi.
La posizione della Magistratura
C’è da dire che sin dall’inizio si è registrata una giurisprudenza favorevole, sia del giudice amministrativo che del giudice del lavoro.
Tale orientamento è stato confermato dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 29961 del 27 ottobre 2023), che ha riconosciuto che il bonus deve essere esteso quanto meno ai docenti con contratto fino al 31 agosto o fino al 30 giugno.
Una valanga di ricorsi
Forse mai come in questo caso, il Ministero è stato seppellito da una valanga di ricorsi, che continuano a crescere con ritmo esponenziale.
E il Ministero?
Sul sito del Ministero soccombente, già dal giugno 2023, è comparso un annuncio che invita i docenti che hanno ottenuto una sentenza favorevole ad inviarla alla Direzione generale del personale della scuola “dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it” , indicando il proprio codice fiscale e le annualità riconosciute.
Nell’annuncio si precisa che “Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, una volta esaminata la richiesta, la inoltrerà a Sogei che provvederà ad accreditare sul borsellino elettronico le annualità dovute al docente”.
Tutto a posto?
Leggendo l’annuncio, sembrerebbe che sia tutto a posto e che nel giro di qualche giorno il docente potrà vedersi accreditato “nel borsellino elettronico” il bonus riconosciutogli con sentenza definitiva.
Tempi biblici o calende greche?
Sul sito non è precisato quanto tempo occorre al Ministero per “esaminare la richiesta”, né quanto tempo impiegherà il Ministero per inoltrarla a Sogei e tanto meno entro quanto tempo la Sogei provvederà ad accreditare sul borsellino elettronico le annualità dovute al docente.
Fatto sta che, nonostante siano trascorsi ormai 9 mesi (diciamo il tempo per far nascere un bambino), dal Ministero non sono ancora riusciti a partorire gli accrediti promessi.
La beffa
Dunque, nonostante la Corte Europea abbia stabilito che la mancata concessione della carta docente ai precari costituisce una vera e propria discriminazione, nonostante il fatto che la Magistratura nei suoi consessi più elevati (Consiglio di Stato e Corte di Cassazione) abbia riconosciuto il diritto dei precari al bonus docenti, nonostante il fatto che i docenti – dopo aver convenuto il Ministero di fronte al Giudice – si siano visti riconosciuti il diritto al bonus, non solo il bonus di fatto non viene erogato, ma i precari si sentono presi in giro dagli annunci beffardi del Ministero che promette un accredito senza erogarlo.
Accredito sì, ma quando?
E’ questa la domanda alla quale le migliaia di docenti precari attendono una risposta da parte dell’Onorevole Valditara.
Si tratta di un problema ormai ineludibile.
Il Ministro – prodigo di interventi estemporanei sui social, di passerelle televisive ed interviste sui giornali- si comporta come se il problema non esistesse o come se neanche ne conoscesse l’esistenza.
Eppure i vari Uffici Territoriali sono letteralmente assorbiti dalle incombenze legate alle attività difensive nelle migliaia e migliaia di cause che riguardano questo contenzioso.
Un Marziano a Viale Trastevere
Al Ministero tutto tace.
Che ci sia un Marziano a Viale Trastevere?
Fonte: La Tecnica della Scuola