14/09/2022 – SNALS-CONFSAL: LA SCUOLA IN ATTESA DI UN RISCATTO. LA POLITICA RISPONDA
Riportiamo l’articolo pubblicato da ITALIA OGGI, edizione del 13-09-2022, a pag.36:
Snals-Confsal: la scuola in attesa di un riscatto. La politica risponda
di ELVIRA SERAFINI, Segretario generale SNALS-Confsal
Abbiamo incontrato a Roma i rappresentanti dei principali partiti politici e ci siamo confrontati sui temi dell’istruzione e della formazione in una tavola rotonda, convocata su iniziativa dei sindacati più rappresentativi del settore. Sono i temi che per i segretari generali di Flc-Cgil. Cisl scuola, Uil scuola. Snals-Confsal e Gilda Unams devono trovare lo spazio necessario nel dibattito preelettorale e nei programmi di chi si candida a governare il Paese. Tutti i Segretari Generali delle Organizzazioni sindacali presenti al confronto hanno condiviso le principali priorità dell’Istruzione e della Ricerca che sono stati sottoposti ai rappresentanti dei partiti politici. Come Snals-Confsal riteniamo che sia stato opportuno confrontarsi con chi si candida a guidare il Paese sui temi dell’impiego ottimale e sostenibile delle risorse del Pnrr, della necessità di strutture e infrastrutture per la riduzione dei divari territoriali e per la tutela del diritto allo studio.
Non è più rinviabile la necessaria valorizzazione professionale di tutto il personale, sottoposto a compiti straordinari, continui e gravosi, che surrogano anche funzioni di altre amministrazioni.
In tale ottica deve essere rinnovato il Contratto collettivo nazionale scaduto da quattro anni per avviare l’adeguamento degli stipendi alla media europea, iniziando a garantire l’equiparazione con le retribuzioni del restante pubblico impiego. Non è possibile porre l’obiettivo del miglioramento della qualità della scuola senza avere il coraggio di programmare un piano di risorse certe da destinare al nostro sistema di istruzione, iniziando a considerarlo come un investimento e non come un costo.
Indispensabile stralciare dal DL36 le norme che creano disparità di trattamento tra i docenti e limitano il potere contrattuale. La competitività del nostro Paese passa attraverso percorsi formativi in grado di rimotivare adeguatamente allo studio con nuove e più adeguate risorse finanziarie ed organiche, con un sistema di reclutamento che faccia tesoro dell’esperienza di coloro che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole, mentre a tutt’oggi 1 docente su quattro è precario.
Le forze politiche presenti hanno formalmente raccolto le analisi e le proposte delle organizzazioni sindacali ma non abbiamo avuto l’impressione che ci sia un impegno concreto ad invertire la rotta degli ultimi anni nelle politiche scolastiche. Da un lato i timori per la finanza pubblica, aggravata dalla congiuntura mondiale, e dall’altro una scarsa considerazione del valore dell’istruzione non ci consentono di esprimere piena soddisfazione per i risultati del confronto.
Ci auguriamo che il nuovo Governo sappia individuare le strategie che realmente servono alla nostra scuola per un riscatto storico che la rimetta al posto che le compete, in cima agli interessi del Paese.