26/05/2020- Concorso straordinario nella scuola
Elvira Serafini: il governo risolve i suoi problemi ma non quelli della scuola italiana
CONCORSO STRAORDINARIO NELLA SCUOLA
– ELVIRA SERAFINI: IL GOVERNO RISOLVE I SUOI PROBLEMI MA NON QUELLI DELLA SCUOLA ITALIANA
Abbiamo appreso da fonti di Agenzia che il Governo avrebbe trovato un’intesa sul concorso straordinario, dopo giorni di grande tensione politica tra alcune forze di maggioranza divise sui suoi tempi di svolgimento e sulla presenza di tests come prova selettiva.
La soluzione che sarebbe stata trovata ridefinisce le prove sostituendo i tests con una prova scritta da svolgersi dopo l’estate.
Per un commento completo aspettiamo di leggere la proposta ufficiale del Governo.
Per lo Snals-Confsal la scuola non può lasciarsi trascinare in giochi di equilibrio politico tra le componenti dell’attuale maggioranza.
Sembra quasi che la preoccupazione del Governo sia quella di sopravvivere anziché quella di adottare scelte coraggiose, consapevoli e di buon senso.
Riteniamo che si debba avviare concretamente la stabilizzazione dei precari già da settembre, garantendo innanzitutto la continuità didattica che nell’attuale emergenza è un fattore imprescindibile per la formazione e l’educazione dei nostri alunni.
Le assunzioni entro settembre sono possibili, a nostro parere, solo con una procedura concorsuale semplificata che superi l’ipotesi proposta dal Governo. L’obiettivo che il concorso straordinario si prefiggeva può essere raggiunto solo con una procedura per titoli aperta a docenti con almeno tre anni di servizio, prevedendo la conferma a tempo indeterminato solo dopo un percorso formativo o, nel caso dei posti di sostegno, dopo il conseguimento del titolo di specializzazione. Analogamente, per il settore della Ricerca, va assolutamente perseguito l’obiettivo di dare continuità occupazionale ai ricercatori che nell’attuale emergenza rappresentano una risorsa strategica per il nostro paese.
Riteniamo infine assolutamente urgente avviare la messa a regime di un sistema di abilitazione attraverso percorsi abilitanti selettivi ma con una fase iniziale aperta ai docenti con tre anni di servizio nella scuola, statale, paritaria e quella dell’istruzione professionale, e a docenti a tempo indeterminato che aspirano alla mobilità professionale.