15/05/2020 – Immissioni in ruolo sui posti di quota 100 –
Incontro al Ministero su una bozza di un decreto sulle assunzioni in ruolo.
La bozza di un decreto prevede le immissioni in ruolo su quei posti di pensionamento con la quota cento che lo scorso anno non sono stati certificati in tempo utile dall’Inps e dunque non utilizzati né per la mobilità né per le operazioni di reclutamento.
La proposta ministeriale ha prospettato l’utilizzo di detti posti in misura ridotta (4.500, anziché 9.000, dato comprensivo dei 6.452 di quota cento e delle altre tipologie, opzione donna etc.) per le prossime immissioni in ruolo con decorrenza giuridica 1 settembre 2019 ed economica dall’a.s. 2020/2021, e senza il dovuto preventivo passaggio alle operazioni di mobilità. Questo in applicazione del D.L. 126/19, convertito nella legge 159/2019, che, purtroppo, in maniera impropria, riconosce all’avente titolo alla nomina anche l’assegnazione della sede.
Lo Snals-Confsal, in coerenza con le continue richieste di incremento di organico necessario per garantire a settembre l’apertura delle scuole in sicurezza, ha chiesto con forza la totale copertura dei posti del turnover e non solo dei 4500 previsti e ha, altresì, espresso l’assoluta contrarietà al mancato passaggio preventivo di detti posti alla mobilità.
Dopo un ampio ed articolato confronto, lo Snals-Confsal è riuscito ad ottenere una notevole vittoria con una positiva inversione di rotta da parte dell’Amministrazione rispetto alla sua proposta iniziale: abbiamo, infatti, ottenuto l’importante riconoscimento del diritto dei docenti perdenti posto di riavere, con diritto di precedenza, la ex sede di titolarità che non verrà, quindi, più occupata, come invece prevedeva la proposta del MI, dal neo immesso in ruolo. Questo risultato positivo non fa comunque passare in secondo piano le altre grandi criticità per le quali lo Snals-Confsal continuerà la sua battaglia: il riconoscimento del diritto di tutti i colleghi già di ruolo e non solo, quindi, dei perdenti posto di poter aspirare attraverso la mobilità ai posti lasciati liberi dai pensionamenti con la quota cento e la copertura di tutto il turn over con nuove