04/01/2023 – La riorganizzazione della rete scolastica nella legge di Bilancio
Dall’a.s. 2024/2025, è introdotta una nuova disciplina, prevista nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, per la determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei DS e dei DSGA e la sua distribuzione tra le Regioni, con l’obiettivo di adeguare la rete scolastica all’andamento anagrafico della popolazione studentesca.
In buona sostanza, la norma prevede, a livello regionale, un numero medio di alunni per istituzione scolastica fra un minimo di 900 e un massimo di 1000, “tenuto conto dei parametri, su base regionale, relativi al numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche statali e dell’organico di diritto dell’anno scolastico di riferimento, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità derivanti dalle istituzioni presenti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”.
In molte regioni potrebbe essere accorpate un buon numero di scuole, per una riduzione complessiva nazionale anche del 10%.
I risparmi conseguiti dalla riorganizzazione (riduzione) della rete scolastica confluiscono in un fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione e del merito e possono essere destinati ad incrementare il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, il fondo unico nazionale per la dirigenza scolastica, il fondo integrativo di istituto, anche con riferimento alle indennità destinate ai direttori dei servizi generali e amministrativi, il fondo “Buona Scuola” per il miglioramento e la valorizzazione dell’istruzione scolastica, il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie del personale scolastico.