08/04/2025 – Decreto Scuola, idonei nelle graduatorie fino al 30% dei posti, stop 4 anni in 1 alle paritarie, formazione docenti contro le droghe. Fondi per asili nido. TESTO in Gazzetta Ufficiale

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile, il decreto legge (n.45) che introduce una serie di disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Il decreto entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione (cioè da martedì 8 aprile).

Riforma degli istituti tecnici e reclutamento docenti

L’articolo 1 si concentra sulla riforma degli istituti tecnici, parte della Missione 4 del PNRR. A partire dall’anno scolastico 2026/2027, saranno introdotti nuovi indirizzi e quadri orari, con l’obiettivo di allineare i percorsi formativi alle esigenze del mercato del lavoro e alle competenze richieste dall’industria 4.0. Gli istituti tecnici rilasceranno certificazioni delle competenze acquisite dagli studenti, favorendo un approccio più pratico e orientato al lavoro.

L’articolo 2 affronta il tema del reclutamento dei docenti, a seguito di un confronto con la Commissione europea sulla base dell’analisi dei primi due anni di applicazione del nuovo sistema, prevedendo l’integrazione delle graduatorie con candidati idonei e l’introduzione di elenchi regionali per i concorsi banditi dal 2020.

La norma prevede che gli idonei possano essere inseriti nelle graduatorie fino al 30% dei posti banditi, garantendo così una maggiore copertura delle cattedre vacanti. A partire dai concorsi banditi nel 2023, le graduatorie saranno integrate per un triennio con i candidati idonei che hanno superato la prova orale con il punteggio minimo, in misura non superiore al 30% dei posti messi a concorso. Gli elenchi saranno utilizzati per coprire i posti rimasti vacanti dopo le immissioni in ruolo ordinarie, nel rispetto dei limiti annuali di assunzione. L’attribuzione delle cattedre seguirà un ordine cronologico, dando priorità ai candidati in base alla data di pubblicazione della graduatoria.

Inoltre, a partire dall’anno scolastico 2026/2027, i candidati che hanno superato la prova orale nei concorsi banditi dal 2020 potranno essere inseriti, su richiesta, in un elenco regionale aggiornabile annualmente. L’elenco sarà utilizzato in caso di esaurimento delle graduatorie ordinarie. L’ordinamento interno seguirà il criterio cronologico dei concorsi sostenuti e il punteggio ottenuto. Le modalità di gestione dell’elenco saranno definite annualmente con decreto ministeriale. Tuttavia, i docenti già assunti a tempo indeterminato o determinato su qualsiasi tipologia di posto non potranno accedere a tale elenco.

Una novità rilevante riguarda la decadenza automatica dalla graduatoria per i docenti che non sottoscrivono il contratto entro cinque giorni dall’assegnazione della sede, o entro il 1° settembre se la nomina avviene dopo il 28 agosto. La mancata firma comporterà l’annullamento della posizione acquisita e l’esclusione da eventuali incarichi a tempo determinato per lo stesso anno scolastico.

Per l’anno scolastico 2025/2026, le assunzioni da concorso PNRR saranno completate entro il 31 dicembre 2025, attingendo anche alle graduatorie pubblicate dopo il 31 agosto dello stesso anno, garantendo maggiore flessibilità per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR. I vincitori di concorso potranno scegliere la sede tra i posti vacanti residui e, se già in servizio con contratto a tempo determinato, saranno confermati nella stessa sede.

Rimodulazione delle risorse e parità scolastica

L’articolo 3 prevede una rimodulazione delle risorse del PNRR destinate al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Quasi 820 milioni di euro saranno riassegnati per finanziare progetti legati agli asili nido, al tempo pieno e alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. I fondi destinati in via prioritaria ai comuni con una copertura inferiore al 33%. Le somme, riconosciute dalla Commissione Europea, derivano da un uso efficiente delle risorse PNRR e servono a compensare i rincari dovuti all’inflazione.

L’articolo 5 introduce nuove regole per le scuole paritarie, per contrastare il fenomeno dei “diplomifici” che in un anno, come sottolineato dal Ministero nel comunicato stampa successivo all’approvazione del provvedimento in Consiglio dei Ministri, ha fatto registrare un incremento delle revoche della parità del 10%, limitando l’attivazione di classi terminali collaterali e regolamentando gli esami di idoneità.

Viene stabilito che le scuole paritarie adottino il protocollo informatico e altre misure organizzative già in vigore per le scuole statali. Le scuole paritarie potranno attivare al massimo una sola classe terminale aggiuntiva per ogni indirizzo di studio già esistente. L’autorizzazione dovrà essere richiesta al competente Ufficio scolastico regionale, con documentazione motivata da presentare entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento.

Il decreto stabilisce che uno studente potrà sostenere al massimo due esami di idoneità nello stesso anno scolastico. Se l’esame copre due anni, la commissione dovrà essere presieduta da un presidente esterno, nominato dall’Ufficio scolastico regionale. Entro sessanta giorni, un decreto ministeriale definirà le modalità di controllo per garantire la regolarità delle prove, rafforzando così la trasparenza del sistema.

Le scuole paritarie dovranno adottare strumenti digitali come pagelle elettroniche, registri online e protocolli informatici, abbandonando definitivamente i supporti cartacei.

Prevenzione e welfare studentesco

L’articolo 6 incrementa i fondi destinati al welfare studentesco, con un aumento di 1 milione di euro per il 2025 e di 3 milioni per gli anni successivi, destinati a migliorare i servizi per gli studenti. Nel dettaglio, come specificato dal Ministero, si migliora la dotazione dello stanziamento attualmente disponibile per la fornitura, gratuita o semigratuita, dei libri di testo a favore degli alunni più disagiati.

Infine l’articolo 8 si concentra sulla prevenzione del disagio giovanile, prevedendo percorsi di formazione per i docenti delle scuole secondarie, finalizzati a contrastare l’uso di sostanze stupefacenti e le dipendenze comportamentali. Per finanziare queste attività, un milione di euro sarà trasferito dal Fondo nazionale per la lotta alla droga al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Corsi sulla prevenzione delle dipendenze, sia da sostanze stupefacenti che da comportamenti a rischio legati all’uso eccessivo di social network, smartphone e giochi online. L’obiettivo è potenziare gli interventi educativi nelle scuole secondarie, con un focus sulla sensibilizzazione degli studenti.

Spazio, infine, con l’articolo 9, agli ITS Academy, destinando un milione all’internazionalizzazione, in linea con il Piano Mattei, per formare professionisti pronti a sostenere le imprese italiane anche all’estero.

TESTO IN GAZZETTA UFFICIALE

NOTA BENE Seguirà il normale iter parlamentare con il testo che sarà incardinato in uno dei rami del Parlamento (Camera o Senato) e potrà essere suscettibile di ulteriori modifiche (sia nelle varie commissioni parlamentari che in Aula con emendamenti che possono essere presentati dai partiti politici presenti nelle due Camere e anche dal governo. Il decreto legge dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dall’entrata in vigore (entro il 7 giugno).

Fonte: Orizzonte Scuola