25/06/2020- Il punto di vista dello Snals sull’ Insegnamento dell’educazione civica-

Ieri vi abbiamo proposto il comunicato del Ministero dell’Istruzione.

Oggi vi riproponiamo il nostro punto di vista, già esposto un anno fa all’indomani dell’approvazione del testo alla Camera. Dopo il passaggio al Senato divenne la legge n. 92 del 20 agosto 2019.

UN FLOP

L’insegnamento trasversale dell’educazione civica

Il 2 maggio 2019 la Camera dei deputati ha approvato il testo unificato delle proposte di legge A.C. 682 e abb. che prevede l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nel primo e nel  secondo ciclo di istruzione. Il testo passa all’esame del Senato.

Pensare che l’insegnamento di una disciplina con obiettivi specifici di apprendimento che si riferiscono alla Costituzione e alla cittadinanza digitale, al bullismo e all’educazione ambientale, alla valorizzazione del patrimonio culturale e all’educazione stradale e alla salute (1) possa svolgersi in una sola ora settimanale non aggiuntiva al curriculum ed essere affidato in contitolarità ai docenti di una classe …  o, nella scuola superiore, ai docenti di discipline giuridiche ed economiche –ove disponibili – è la prova provata che non si sa di cosa si sta parlando.

E c’è dell’altro nel testo approvato:

  • per ciascuna classe va individuato un docente coordinatore che ha –tra l’altro –il compito di formulare una proposta di voto e a cui “non sono dovuti compensi o indennità”;
  • all’insegnamento di tale disciplina è attribuita un’ora settimanale (non meno di 33 ore all’anno) “da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto”.

Dunque,

  • senza docente specifico – si prevede l’utilizzo delle risorse dell’organico dell’autonomia -,
  • senza ore nell’orario obbligatorio e senza ore eccedenti,
  • senza risorse economiche, più precisamente con la disponibilità di 4 mln annui a decorrere dal 2020 per la formazione docenti sulle tematiche afferenti all’insegnamento dell’educazione civica (parliamo di uno stanziamento medio di 6 euro per la formazione di ogni docente!)

si definiscono mille e diversi obiettivi per una disciplina che deve “contribuire a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale, sociale della comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri”. Tutto in una sola ora settimanale!

Lo Snals Confsal, allo scopo di evitare lo scivolamento della disciplina  verso una nuova marginalità, aveva proposto di attribuirle la dignità e la valenza di disciplina a sé stante, con docenti formati e in possesso di requisiti specifici , con autonoma valutazione anche negli scrutini,

con lo stanziamento di risorse.

La nuova norma sostituisce  l’art. 1 – Cittadinanza e Costituzione – della legge 169/2008 (2) il cui naufragio era già evidente nel testo:

  • la materia doveva essere insegnata nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse  (la condanna alla marginalità);
  • all’attuazione della norma si sarebbe dovuto  provvedere entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente  (non era e non è agevole innovare senza risorse);
  • erano state previste   azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione» … . ma non è mai stata lanciata alcuna campagna di formazione degli insegnanti né avviata  una sperimentazione nazionale della materia « Cittadinanza e Costituzione » degna di tal nome.

       Anche con il  nuovo testo il naufragio è già annunciato!

(1)  Ecco il dettaglio:

Costituzione italiana; istituzioni nazionali, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale; Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; educazione alla cittadinanza digitale, anche per valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti e per essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull’inclusione sociale, con particolare riferimento ai comportamenti riconducibili a bullismo e cyberbullismo; elementi fondamentali di diritto, con particolare riferimento al diritto del lavoro; educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; formazione di base in materia di protezione civile. Sono altresì promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva.

 (2)  1. A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’articolo 11 del ((regolamento di cui al)) decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, [eventualmente sostenendola con appositi finanziamenti] sono attivate azioni  di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel  primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia.

 (( 1-bis. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, definito dalla Carta Costituzionale, sono altresi’attivate  iniziative per lo studio degli statuti regionali delle regioni ad autonomia ordinaria e  speciale.))

2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

22 maggio 2019

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