23/03/2020 – Le scuole devono rimanere chiuse – Diritto alla salute e diritto alla vita – Cara Scuola n. 32 –

LE SCUOLE DEVONO RIMANERE CHIUSE

con garanzia delle attività indifferibili

CARA SCUOLA n. 32 pdf

In regime di sospensione delle attività didattiche il personale ATA delle istituzioni scolastiche è tenuto a prestare regolarmente la sua attività di servizio ma con ogni forma di flessibilità.

Già il 9 marzo era questo l’incipit della scheda Snals n. 188.

Nel frattempo la condizione generale del nostro Paese, a causa del CODIV-19 si è aggravata,  ma alcune scuole restano ancora aperte, nonostante  ben due DPCM (11 marzo e 22 marzo) abbiano confermato che i servizi di apertura al pubblico sono sospesi e il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione.

Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, della rotazione, dei nuovi congedi introdotti con il DPCM del 22.3.2020, di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva. Esperite tali possibilità, le Scuole possono motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio. Il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge.

Ciò detto, almeno adesso, se pure con colpevole ritardo, bisogna organizzare le attività “indifferibili” tenendo conto che, per contenere il contagio da COVID-19, occorre limitare al massimo la presenza  

fisica e dunque gli spostamenti. E’ necessario individuare puntualmente le attività indifferibili, se ce ne sono, e definire le persone, le giornate e le ore necessarie a svolgere dette attività.

Ma se – correttamente – si considera che gli alunni non ci sono, i docenti lavorano da casa, il DS può lavorare da casa, le attività amministrative

continuano a svolgersi con il lavoro agile, le attività degli AT sono un misto di lavoro agile e lavoro in presenza,  le attività dei collaboratori scolastici diventano  a questo punto residuali e possono limitarsi a qualche apertura una/due volte a settimana e non necessariamente per l’intero orario di una giornata, come mai alcune scuole continuano a rimanere aperte tutti i giorni della settimana ed anche per 6/7 ore?

E’ una scelta che non tiene conto dell’obbligo – per chi è normalmente impegnato in attività che si possono spostare ad altro periodo – di evitare spostamenti (pensate ai collaboratori scolastici che si devono spostare con i mezzi pubblici), di stare a casa con i figli a causa dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole. 

Di più, è una scelta irragionevole e miope perché non considera il grave danno che si può causare alla salute pubblica. Con gravi responsabilità. Diritto alla salute e diritto alla vita innanzitutto.